Weekend

"Che si fa questo fine settimana?"... classica domanda che ci si pone, più o meno, già al lunedì...ed arrivano le proposte più disparate tra cui quella che "tira" di più in questo momento storico..."Andiamo all'Outlet."

Fermo restando che ciascuno può fare quel che vuole del suo tempo libero, avete mai pensato che lo si potrebbe impiegare visitando una città in modo diverso dal solito cercando di carpirne il "genius lociis" oppure lo si potrebbe sfruttare camminando in mezzo ad un bosco, in cima ad un crinale, sul fondo di una valle, respirando a pieni polmoni, assimilando la bellezza del posto e la convinzione di "stare bene"?

Datemi retta...lasciate perdere la "gita" all'outlet e date un'occhiata alle proposte Panda Trek per i weekend.


  • Rifugio Azzoni sul Resegone …di manzoniana memoria

    Il Monte Resegone è una delle montagne più caratteristiche del paesaggio lombardo, dall'inconfondibile profilo a denti di sega. La parte alta ha un aspetto dolomitico con pinnacoli rocciosi che si staccano dalle praterie, mentre la parte bassa include una grande faggeta. I boschi sono per lo più a dominanza di faggio costituiti da cedui invecchiati ormai con aspetto di fustaia, ed hanno un elevato valore sia economico che naturalistico. Ad essi si affiancano sia i boschi di neoformazione, colonizzatori degli ex pascoli, con specie quali la betulla, l'acero, il frassino, il maggiociondolo e i s...

  • Mont de La Saxe…al Rifugio Bertone, una balconata sul Monte Bianco

    Costruito nel 1992 ricorda l'alpinista torinese Giorgio Bertone, Guida di Courmayeur precipitato con il suo aereo sul ghiacciaio di Freney; meraviglioso panorama sulla catena del Bianco, il rifugio e' raggiungibile dalla Val Ferret partendo da Planpincieux o da Villair (Courmayeur). Il gestore Renzino Cosson è l’anima del rifugio e ci accoglierà in modo caloroso, ma riservato, come conviene ad un vero uomo di montagna… La Testa delle Tronche, posta lungo la catena spartiacque tra la Val Sapin e la Val Ferret nelle Alpi di Courmayeur, è meta escursionistica sicuramente gratificante soprattutto ...

  • Colle delle Cime Bianche tra Piemonte e Val d’Aosta …dove osano le aquile

    L'eremita di Resy In una capanna nei boschi di Resy viveva un tempo un eremita pastore. Si nutriva di bacche e di latte, parlava con le sue pecore e sentiva il Signore vicino. Avrebbe voluto saper pregare con delle parole appropriate, quelle che dicono i preti, ma nessuno gliene aveva mai insegnate. Si era fatto un rosario con una corda, allacciando dei nodi, e li faceva scorrere tra le dita come aveva visto fare ai fedeli, in Chiesa. Un giorno, mentre li sgranava, un viandante lo scorse e, accortosi che il vecchio non sapeva recitare la corona, gli offrì di insegnargliene il modo, suggerendog...

  • Rifugio Gastaldi in Val di Lanzo…le montagne dei torinesi

    La Montanara”, considerato l’inno internazionale della montagna, è ispirato alla leggenda di Soreghina, figlia del Sole: la principessa Soreghina viveva solo quando splendeva il sole; di notte s’immergeva in un sonno profondissimo. Accadde un giorno che s’imbatté in Ey de Net (Occhio di Notte), glorioso guerriero dei Duranni che proveniva dal regno dei Fanes. Questi era caduto da una rupe ed era rimasto privo di sensi. Se ne curò Soreghina, che abitò con lui, una volta guarito, in una casetta di legno nella Valle di Fassa, al cospetto del gran Vernel, felice di godere il sole dal quale traeva ...

  • da Crandola al Pian delle Betulle in Valsassina …tra maggenghi ed alpeggi

    Il Territorio dell' Alta Valsassina comprende sette comuni che si estendono su una superficie di quasi 140 km quadrati, con un dislivello che va dai 500 ai 1000 metri di quota dei centri abitati, agli oltre 1600 degli alpeggi soleggiati. I sette comuni che formano il comprensorio dell'Alta Valsassina sono disposti a semicerchio e addossati alle Prealpi orobiche a nord est. Si tratta di un territorio affascinante sotto molti punti di vista, soprattutto da quello paesaggistico. Grazie alle particolari condizioni orografiche, ogni località a media quota offre ampie zone soleggiate con paesaggi in...

  • Sui Sentieri del BAROLO …il principe dei vini

    Qualifica: Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Vitigni: Nebbiolo (nelle varietà Michet, Lampia e Rosé. Quest'ultimo è stato recentemente dimostrato essere un vitigno differente dal nebbiolo, anche se probabilmente uno suo stretto parente.) in purezza. Invecchiamento: Minimo 3 anni a decorrere dal 1 gennaio dell'anno successivo alla vendemmia, di cui almeno 2 in botti di rovere o castagno. Se invecchiato per un periodo minimo di 5 anni, cui almeno 2 in botti di rovere o castagno, può fregiarsi della dicitura Riserva. Gradazione alcolica: Minima 12,50° Zone di produzione: In provin...

  • Linea Cadorna e Vetta del Legnoncino …dal Rifugio Roccoli Lorla

    Considerando la posizione del forte di Montecchio, dotato di una batteria di cannoni blindata ma situato a livello lago e, di conseguenza in posizione strategica sfavorevole, nell’intento di impedirne un eventuale aggiramento attraverso la Val Gerola e la Val Varrone vennero fortificate le creste che dal baluardo naturale del Monte Legnone si diramavano verso sud a dividere la Valsassina dalla Valle Bitto di Gerola. Venne costruita una fitta rete di mulattiere e strade militari che giungevano fino ai passi situati alla testata delle Valli Fraina e Marrone e che dalla spalla sud del Monte Legno...

  • Italia, Toscana Volterra e San Giminiano …cuore del medioevo

    Volterra, città “magica e misteriosa”, affonda le sue radici in tremila anni di storia. Di ogni periodo è possibile trovare tracce e testimonianze che hanno contribuito a renderla unica nel panorama delle città d’arte. Del periodo etrusco rimangono la cinta muraria, l’imponente Porta all’Arco, la necropoli dei Marmini e i numerosi reperti archeologici conservati nel Museo Etrusco Guarnacci, dall’Ombra della Sera, con il suo profilo unico, alle urne cinerarie, ai gioielli finemente lavorati. Il Teatro di Vallebona, di età augustea è testimone dell’importanza che Volterra ebbe in età romana. Ma ...

  • Strade del Vino e dei Sapori in Piemonte Trek del Roero …in vino veritas!

    Sponda sinistra del Tanaro albese, il Roero si trova tra Langhe e Monferrato, nel cuore delle colline del vino. Il territorio presenta caratteri geo-morfologici omogenei ed una identità culturale derivata da forti momenti di aggregazione e di coesione storica. Ne fanno parte, in tutto o in parte, 25 territori comunali per una superficie complessiva di 420 Kmq ed oltre 75.000 abitanti. Un grappolo di colline che, partendo dalla suggestiva frattura delle rocche, in un continuo saliscendi, arrivano a lambire il Tanaro, fronteggiando orgogliosamente le sorelle colline di Langa con una serie di stu...

  • Rifugio Bietti in Grigna …alla ricerca della guerriera bella e senza nome

    Il Rifugio Bietti-Buzzi, di proprietà del Cai Grigne di Mandello del Lario, è stato recentemente restaurato e riaperto al pubblico. E’ punto di partenza per salite di vario livello che ti portano in vetta al Grignone. Nei pressi del rifugio sono inoltre collocate le più famose vie di arrampicate storiche come quelle del Sasso Cavallo, del Sasso dei Carbonari, ma anche le Falesie della cresta di Pancaformia, appena aperte e attrezzate da giovani alpinisti! Per i meno temerari che non desiderano avventurarsi sui sentieri delle Grigne è possibile invece vedere in comodità una gran quantità di sel...

  • Sentiero Verdeazzurro da Moneglia a Bonassola

    Il toponimo Bonassola non si sa da dove derivi né quando sia stato usato per la prima volta. La forma odierna è della fine del XIX secolo. Nei documenti della prima metà dell’Ottocento è ancora scritto Bonasola e anche Matteo Vinzoni (XVIII sec.) lo scrive nello stesso modo. Nel 1569, quando viene fondata la Compagnia di mutuo soccorso per riscattare i prigionieri dai pirati, nell’atto costitutivo compare Bonassolla. Alcuni storici fanno derivare il toponimo da Bulnetia, o Bodetia, termini che compaiono in documenti altomedievali. Questa interpretazione è però alquanto dibattuta e, allo stato ...

  • Shakespare a Venezia …tra storia, letteratura, leggenda

    L’idea è che, forse, il celebre drammaturgo elisabettiano abbia messo piede a Venezia -magari durante i suoi cosiddetti “anni bui” per i quali non possediamo informazioni- e si sia fatto ispirare dalla città. Da questa ipotesi, quindi, parte un viaggio che cerca di ripercorrere le sue orme lungo un percorso immaginario tra calli e campielli, leggende e curiosità storiche, nobildonne e umili popolani. Una tripartizione spartita attraverso i luoghi collegati ai racconti: il “centro del potere” riferito a San Marco, il “mercato del mondo” incentrato su Rialto, “un mondo ai margini” legato alla pr...

  • Greenway sul Lago di Como …in scioltezza, lungo le rive del lago

    La Storia di Lenno Le Alpi e le Prealpi lariane hanno avuto insediamenti umani di rilievo sin dall'epoca Paleolitica (10.000 a.C. circa): l'uomo della pietra non aveva ancora insediamenti stabili e tendeva a spostarsi seguendo i crinali della montagna, da dove controllava meglio la presenza di nemici e il passaggio di animali da cacciare. Con il passare dei secoli l'uomo tende a scendere a mezza costa, costruendo insediamenti stabili I seguito alla cultura di Golasecca (comprendente la vasta area dei laghi - epoca del Bronzo - 1000 a.C. circa), il Lario comincia ad essere intensamente abitato ...

  • Sentiero Verdeazzurro da Levanto a Monterosso

    Non è vero, come si legge nella Bibbia, che dopo aver creato l’Universo "il settimo giorno Dio si riposò". Dopo aver ammirato, compiaciuto, la sua opera dei sei giorni precedenti ed esserne rimasto soddisfatto, prima di prendersi il meritato riposo l’Altissimo decise che, forse, poteva fare ancora di meglio. Ed è così che il settimo giorno Dio prima creò Levanto e poi, finalmente, si riposò. Ma vedendo che quel paese lambito dalle onde del mare Mediterraneo e racchiuso e protetto come in una conca dai verdi monti dell’Appennino era troppo bello, l’indomani, l’ottavo giorno, Dio si rese conto c...

  • Perugia e Assisi …attraverso il “ cuore verde d’Italia”

    L'Umbria (cuore verde d'Italia) è una regione ricca di storia, arte, spiritualità, natura, cultura e tradizione. I suoi centri storici arroccati in posizione collinare risalgono a epoche romane, etrusche e medievali. Offrono panorami unici di dolci e verdi declivi che hanno ispirato Pietro Vannucci detto 'il Perugino' nelle sue opere, famose in tutto il mondo. Regione pervasa anche da un profondo sentimento religioso per aver dato i natali a grandi personalità come San Francesco, Santa Rita, San Benedetto. Numerosi parchi naturali regionali e nazionali, aree naturalistiche protette testimonian...

  • Parco delle Cinqueterre …da Monterosso a Riomaggiore

    Arroccata su di una maestosa ed affascinante scogliera, Vernazza compare già nelle cronache del 1080 come borgo fortificato ed efficiente base marittima dei marchesi Obertenghi, probabile punto di partenze e di approdo delle forze navali impiegate per la difesa dai saraceni. Il medioevale borgo, con i suoi vicoli magici e misteriosi racchiusi fra le case multicolori, rosa, rosse e gialle e classificato fra i primi cento borghi più belli d’Italia, vanta un’antica e lunga tradizione marinara, un orgoglioso passato di naviganti e condottieri. Nel 1170 Vernazza al fianco di Genova combattè e vinse...

  • Costa Tramonti …da Riomaggiore a Portovenere, tra terra e cielo

    Camminando attraverso la macchia mediterranea si osservano gli elementi che la caratterizzano scoprendone e individuandone essenze e profumi. Si potrà leggere il paesaggio circostante analizzando la morfologia della costa e la struttura e ubicazione dei villaggi oltre che i segni dello sfruttamento agricolo e turistico. Il tratto “dopo” le Cinqueterre è molto bello… il turismo di massa non è assolutamente presente e, quindi, si cammina tra boschi e coltivazioni in perfetta tranquillità per poi arrivare ad una piccola perla sul mare: Portovenere. Non mancherò di portarvi in una osteria dove la ...

  • NAPOLI …guagliò!

    I sapori di Napoli…Maccheroni e pizza La tradizione culinaria napoletana è molto ricca e complessa, varia da cibi semplici ma completi, come la pizza, ad artificiose e gustose pietanze. Molti anni addietro la pizza, così come i maccheroni, servivano ad ingannare la fame dei più poveri, che prorogavano il successivo pasto per almeno ventiquattro ore. Ma l'inganno durava settimane, mesi, fino all'arrivo di occasioni particolari, principalmente religiose, quando, tradimento alla miseria!, si cucinava ed assaporava l'impossibile. Ma finalmente ci si sedeva ad un tavolo davanti ad un lauto e genero...

  • Venezia “SCONTA” …viaggio nella fantasia

    VENEZIA             Onde paciose e mattoni come facce. Terra sonnambula, paese dei balocchi in attesa. Penombre come polipi e mare enigmistico, occhi di luce che sanno parlare e calli che sanno nascondere, gabbiani che fanno da sentinella ad un destino fatto di brusii e trasparenze. MAGIA                   Ci sono misteri che teniamo nel cassetto e che ci dispiacerebbe veder svanire per un colpo.La magia è un’emozione avvolgente, il suo sguardo un intreccio di solitudini. Un occhio di bue non riuscirà a catturarla, la sua libertà è magnetica come l’azzardo. VENISE, AUTUNNO VENEZIANO           ...

  • Parco del Monte di Portofino …Via delle Batterie

    Il gigante che dorme Lungo i crinali del monte, non è raro notare un personaggio alquanto buffo e schivo, chiamato Il gigante che dorme. Nessuno riesce a vederlo da vicino, nessuno lo ha mai incontrato... ma dal mare, passando in battello, la sua sagoma si staglia chiara e decisa, tra la Punta e Semaforo Nuovo. Da lontano, assomiglia molto alla testa di una persona che guarda verso l'alto. Da qui il suo nome, Il gigante che dorme. L’eremita della grotta Quante persone sono vissute alla grotta dell'eremita? Questa, si sviluppa nella seconda insenatura dopo Punta Chiappa, quella prima di Cala de...

  • Lisbona …sulle tracce di Pessoa, Saramago, Tabucchi

    Il tram 28 è una delle attrazioni più famose di Lisbona ma non è un trenino turistico. Al contrario, è un mezzo dell’azienda di trasporto pubblico Carris: definirlo mezzo pubblico sarebbe però riduttivo. Una corsa sul tram 28 è qualcosa di simile a un giro sulle montagne russe, un tuffo nel passato e un itinerario nei meandri nascosti della città, o probabilmente le tre cose insieme. Il tutto al prezzo di un biglietto dell’autobus. Le stridenti carrozze gialle e bianche del tram 28 sono ormai diventate un simbolo di Lisbona nonché una delle più note immagini da cartolina della capitale lusitan...

  • NAPOLI …guagliò!

    I sapori di Napoli…Maccheroni e pizza La tradizione culinaria napoletana è molto ricca e complessa, varia da cibi semplici ma completi, come la pizza, ad artificiose e gustose pietanze. Molti anni addietro la pizza, così come i maccheroni, servivano ad ingannare la fame dei più poveri, che prorogavano il successivo pasto per almeno ventiquattro ore. Ma l'inganno durava settimane, mesi, fino all'arrivo di occasioni particolari, principalmente religiose, quando, tradimento alla miseria!, si cucinava ed assaporava l'impossibile. Ma finalmente ci si sedeva ad un tavolo davanti ad un lauto e genero...

  • Bianca Foresta Nera Tra i boschi degli gnomi....

     Gli abitanti della Foresta Nera iniziarono la costruzione di orologi intorno al 1630. All'inizio si ebbe solo una limitata produzione altamente artigianale: i cosiddetti "Hauslers" ossia contadini con fazzoletti di terra troppo piccoli per poter vivere dignitosamente, erano spinti a guadagnarsi da vivere producendo orologi nei lunghi mesi invernali. La passione per il legno e per la sua lavorazione fece si che gli orologi fossero sempre bellissimi e ricercatissimi in tutta Europa. In seguito gli artigiani si specializzarono in incisioni, in meccanismi oppure in decorazioni a seconda dei bisog...