L’idea è
che, forse, il celebre drammaturgo elisabettiano abbia messo piede a Venezia
-magari durante i suoi cosiddetti “anni bui” per i quali non possediamo
informazioni- e si sia fatto ispirare dalla città. Da questa ipotesi, quindi,
parte un viaggio che cerca di ripercorrere le sue orme lungo un percorso
immaginario tra calli e campielli, leggende e curiosità storiche, nobildonne e
umili popolani. Una tripartizione spartita attraverso i luoghi collegati ai
racconti: il “centro del potere” riferito a San Marco, il “mercato del mondo”
incentrato su Rialto, “un mondo ai margini” legato alla presenza ebraica e
moresca a Venezia. Nessuna città ha affascinato Shakespeare più di Venezia,
nominata più volte nei suoi drammi (La bisbetica domata, Pene d’amor
perdute ecc.) a partire già dal titolo nonché ambientazione di due sue
opere tra le più note: Il mercante di Venezia e Otello