Il parco naturale regionale della Corsica
Jean-Jacques Rousseau, che aveva il rarissimo dono di saper sognare senza perdere il senso della realtà, intuì un'affinità profonda fra il proprio carattere e quello del popolo corso: colse nei fieri abitanti di quell'isola (che a Seneca in esilio, molti secoli prima, erano sembrati poco più che dei selvaggi), la medesima sua inclinazione a concepire grandi progetti senza cedere alle insidiose suggestioni dell'utopia. E il grande Parc Régional de Corse si può a buon diritto considerare uno di quei progetti ambiziosi, concreti e lungimiranti che sarebbero certamente piaciuti a Rousseau e di cui quest'isola può andare legittimamente fiera. Per la sua vastità (300.000 ettari, oltre un terzo dell'intera superficie corsa) alcuni l'hanno definito lo Yellowstone del Mediterraneo. Il Parc Naturel Régional de Corse nasce da una concezione per certi aspetti rivoluzionaria della protezione dell'ambiente. Qui, su quest'isola ancora largamente selvaggia, che già nel suo complesso può dirsi scampata alle devastazioni ambientali del dopoguerra, non avrebbe avuto alcun senso limitarsi a dividere il territorio in zone di rigida protezione e zone di libero assalto alla natura. Un'altra era l'esigenza che si sposava invece alle spinte della coscienza ecologica nata negli anni '60: quella di armonizzare la crescita dell'intera regione col rispetto dell'ambiente, nel tentativo di dar vita a un nuovo modello di sviluppo globale del territorio