La storia delle racchette da neve
Le racchette da neve sono utilizzate, sin da tempi lontani,
dalle popolazioni residenti nella zona Artica: per muoversi sulla neve
profonda, presente per lunghi mesi in quelle regioni, questi attrezzi
costituiscono lo strumento più semplice e leggero.
La cinematografia ne documenta l'utilizzo presso gli
Indiani, i Trappers e i cercatori d'oro. L'ispirazione per la forma è venuta
prendendo spunto dall'osservazione del mondo animale abituato a spostamenti su
coltri di neve.
Le forme di base sono: "Beavertail" (coda di
castoro), caratterizzato dalla parte anteriore arrotondata e dall'estremità
posteriore allungata e "Bearpaw" (zampa d'orso), profilo largo e
corto arrotondato nella parte posteriore. Entrambi i modelli erano composti da
un telaio in legno di frassino con un intreccio di corde che inizialmente erano
budello d'animale con fissazioni in cuoio. Nel Nord America, artigiani indiani
producono ancora oggi questi modelli originali, diventati oggetti estetici in
vendita nei negozi di souvenirs. E' curioso sapere che le racchette da neve
sono nate prima degli sci. Sulle nostre montagne, in Europa, c'era chi calzava
rudimentali racchette per trasportare il fieno durante l'inverno o per
spostarsi da una stalla all'altra.
Con le racchette ai piedi, che consentono di sprofondare di meno nella neve, la
marcia è meno faticosa e soprattutto più semplice che con gli sci, scomodi
negli spazi stretti del bosco e ingombranti quando vanno attaccati allo zaino.